Accolti una quarantina di profughi provenienti dall’Ucraina. Don Edoardo Rossi: «Posso testimoniare l’immensa sensibilità della nostra gente. Questo è molto bello e commovente».

Accolti una quarantina di profughi provenienti dall’Ucraina. Don Edoardo Rossi: «Posso testimoniare l’immensa sensibilità della nostra gente. Questo è molto bello e commovente».

Accolti una quarantina di profughi provenienti dall’Ucraina. Don Edoardo Rossi: «Posso testimoniare l’immensa sensibilità della nostra gente. Questo è molto bello e commovente».

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Accolti una quarantina di profughi provenienti dall’Ucraina. Don Edoardo Rossi: «Posso testimoniare l’immensa sensibilità della nostra gente. Questo è molto bello e commovente».
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L’Arcivescovo con un gruppo di ucraini che da anni vive a Norcia

«Siamo veramente commossi dalla grande generosità della nostra gente a favore dei fratelli e delle sorelle che scappano dalla guerra in Ucraina e che bussano anche alla nostra porta». Si esprime così don Edoardo Rossi, direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, per dire grazie a quanti hanno messo a disposizione degli alloggi e altri aiuti per i profughi: famiglie, parrocchie, conventi, monasteri, strutture diocesane. «Stiamo lavorando a stretto contatto con i servizi sociali dei vari Comuni che ricadono nel territorio della Diocesi e posso testimoniare l’immensa sensibilità della nostra gente: in tanti chiamano e si mettono a disposizione, in vario modo, per dare una mano. Questo è molto bello e commovente e ci dice come Spoleto e le altre comunità ecclesiali e civili del nostro territorio siano aperte all’accoglienza di chi è in difficoltà».

Ad oggi la Caritas ha accolto 40 persone. Le strutture per l’accoglienza dei profughi sono: il centro diocesano di S. Sabino in Spoleto per la prima accoglienza; appartamenti della Diocesi nel complesso di S. Pietro a Spoleto; varie camere con bagno nell’opera diocesana di Roccaporena di Cascia; monastero di Santa Rita a Cascia; appartamento della parrocchia di Montefalco; appartamento delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto (Casa Madre); casa canonica di Torre Matigge di Trevi; casa canonica di S. Martino in Valle di Spoleto; comunità Chemin Neuf di Trevi; oratorio di Ferentillo quale centro di raccolta materiali e viveri per quella Pievania; ex convento dei Cappuccini a Ferentillo di proprietà del Comune (accoglienza in sinergia con la parrocchia). «Ad oggi – dice don Edoardo – sono stati accolti dalla Caritas una quarantina di profughi, sistemati nelle strutture che abbiamo a disposizione o nelle famiglie. Nei prossimi giorni ne arriveranno altri 10 che saranno accolti, invece, a Ferentillo».

Raccolta fondi, indumenti e alimenti. «Come Caritas – dice ancora don Edoardo – abbiamo attivato un conto corrente bancario specifico (Iban: IT 16 Q 02008 21804 000 1052 33214, agenzia Unicredit di Spoleto) per quanti volessero contribuire economicamente. La comunità ucraina che vive a Spoleto – prosegue il sacerdote – ha chiesto alla Caritas e al Comune e di raccogliere beni di prima necessità da inviare nel martoriato Paese. In sinergia coi servizi sociali, abbiamo individuato i locali della ex chiesa parrocchiale di S. Nicolò in Spoleto, nei quali è possibile recarsi dal lunedì alla domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Cosa portare: antibiotici, materiali per sutura, antidolorifici, guanti, garze per bendaggio sterili e non sterili, kit per la medicazione delle ferite, bisturi, kit per cateterismo, lacci emostatici, siringhe, cerotti a rotolo, forbici paramediche, spugna emostatica chirurgica, compresse emostatiche, camicie per operare tutte le misure; pancarrè, fagioli, ceci, tonno in scatola, caffè solubile, cioccolata, biscotti, cracker, carne in scatola, merendine; cappelli e guanti, scarpe di varie misure, da uomo sopra al 40, coperte e sacchi a pelo, coperte anche in pile, lenzuola e asciugamani».

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