L’arcivescovo Boccardo ai referenti delle Caritas delle Pievanie: «Grazie per il vostro servizio diversificato, discreto e nascosto».

L’arcivescovo Boccardo ai referenti delle Caritas delle Pievanie: «Grazie per il vostro servizio diversificato, discreto e nascosto».

L’arcivescovo Boccardo ai referenti delle Caritas delle Pievanie: «Grazie per il vostro servizio diversificato, discreto e nascosto».

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L’arcivescovo Boccardo ai referenti delle Caritas delle Pievanie: «Grazie per il vostro servizio diversificato, discreto e nascosto».
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La sera di sabato 17 dicembre 2022 nella chiesa parrocchiale di S. Venanzo in Spoleto l’Arcivescovo ha presieduto un momento di preghiera in preparazione al Natale con i referenti Caritas delle undici Pievanie e con i responsabili delle Opere Segno (Locanda della Misericordia, Fattoria della Misericordia, Orti solidali, Casa Famiglia O.A.M.I., Centro di ascolto in Carcere, Progetti con le scuole). Un momento familiare pensato dal direttore don Edoardo Rossi e dalla sua equipe per ringraziare coloro che coordinano il servizio della carità sul territorio diocesano e che sono il “ponte” tra la Caritas diocesana e gli operatori che operano nelle diverse comunità.

Dopo la lettura del Vangelo della visitazione della Vergine Maria alla cugina Elisabetta, mons. Boccardo ha tenuto una breve riflessione. Come prima cosa ha ringraziato i referenti Caritas delle Pievanie per «il vostro servizio diversificato, discreto e nascosto. È bello celebrare questo patrimonio di generosità che rende ricca e feconda la nostra Chiesa diocesana». Poi, il Presule, prendendo spunto dal Vangelo, ha ricordato alcune caratteristiche dell’operatore Caritas.  «Maria che va da cugina Elisabetta – ha detto – è l’immagine della sollecitudine. Si fa accanto alla cugina negli ultimi tre mesi della gravidanza, quelli più faticosi. E anche voi, cari amici, vi fate accanto a chi vive situazioni di difficoltà con capacità di ascolto, con parole di consolazione e anche col silenzio. La carità, infatti, è fatta per prendersi cura, per stare accanto nel tempo del bisogno». «Maria – ha proseguito il Presule – non ha portato ad Elisabetta qualcosa, ma qualcuno, il Cristo che ancora era nel suo grembo. E anche voi operatori Caritas portate il Signore Gesù. Dispensate anche aiuti materiali, ed è giusto, ma dietro c’è Cristo che vi manda e vi dice: “Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato“. Ricordatelo sempre: voi portate Gesù, il vostro servizio non è finalizzato al compiacimento personale e, quindi, non siete degli operatori sociali. La vostra identità è ben chiara. Siete degli strumenti nella mani del Signore, è lui che vi manda. E questo viene prima del tempo libero che avete e della buona volontà, che pur ci vogliono». Infine, l’appello del Vescovo agli operatori Caritas a non trascurare l’approfondimento della Parola di Dio: «Ritagliatevi sempre del tempo per mettervi sotto lo sguardo di Dio. Solo così si evita il rischio di diventare dei funzionari della carità. Ciò che alimenta il vostro fare per chi è in difficoltà è il tempo della preghiera, del silenzio e della formazione».

La serata si è conclusa con un momento di fraternità per lo scambio degli auguri di Natale presso la Fattoria della Misericordia a Castellocchio di Eggi di Spoleto.

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